Rimini | Distretto turistico, Cgil: al centro lavoro, legalità e trasparenza
Turismo, con la nascita di fatto del distretto emiliano romagnolo la Cgil di Rimini chiede che a guidare la “nuova opportunità per far evolvere il turismo da una economia settoriale ad una reale e strutturata politica industriale” sia “un soggetto pubblico forte e autorevole” con un “un ruolo forte di orientamento e indirizzo”.
Per cogliere al massimo l’opportunità occorre “quindi partire da una lettura dell’andamento delle stagioni turistiche passate (dati economici, occupazionali, sociali, ambientali, ecc.), da una valutazione sulle criticità che sono emerse e sulle prospettive che realisticamente si prospettano, anche in rapporto alla crisi economica nazionale ed internazionale che stiamo attraversando”, evitando di “concentrare l’attenzione esclusivamente su aspetti, pur importanti e determinanti, come la capacità ricettiva, il movimento turistico, i comportamenti della domanda, le infrastrutture, e più in generale al modello di governance, marginalizzando il tema del lavoro, dell’occupazione, della sua qualità e trasparenza, dell’impatto sociale che ha nel territorio e del ruolo che questo ha in un’idea rinnovata di sviluppo”. In nuovo deve arrivare, secondo Cgil, anche “nelle modalità relazionali”.
Il sindacato propone quindi “un protocollo di carattere confederale di Distretto Turistico, che deve coinvolgere l’insieme delle rappresentanze di categoria e delle istituzioni, sulle scelte strategiche e sulle politiche generali e un tavolo categoriale per le politiche di settore e per il lavoro, che definiscano la governance e qualifichino l’adesione al Distretto attraverso anche l’istituzione di un DURC turistico di congruità che abbia al centro lavoro, legalità, trasparenza”.